IL PREMIO APOLLODORO 2024 VA A STEFANIA DE PASCALE

Con assoluta coerenza col tema di fondo dell’edizione 2024 di Roma Innovation Hub, ovvero la grande Agenda della sostenibilità, i nove Ordini professionali aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche hanno deliberato all’unanimità di assegnare il Premio Apollodoro di Damasco* a Stefania De Pascale, Professore Ordinario di Orticoltura e Floricoltura all’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il Premio Apollodoro di Damasco è stato ideato nel 2022 come riconoscimento dell’intera comunità professionale al merito straordinario di un collega italiano che ha dato lustro al nostro Paese a livello internazionale.

Se per la prima edizione la scelta era caduta su di un personaggio che ha legato la propria vita allo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche, come Federico Faggin, padre del primo microchip; per la seconda edizione la scelta è caduta su una donna che sta tuttora offrendo il suo straordinario contributo di competenze alla comunità scientifica internazionale.  

Stefania De Pascale, infatti, dal 2019 è responsabile del “Laboratorio di Ricerca sulle piante per lo Spazio”, nato dalla collaborazione tra ESA nel quadro del progetto MELiSSA, che studia i sistemi di supporto vitale a ciclo chiuso con un approccio ecosistemico, che hanno trovato applicazione nel modulo serra della Stazione Spaziale Internazionale. Sempre a livello internazionale è anche Presidente del progetto EDEN-ISS (Ground Demonstration of Plant Cultivation Technologies fo Safe Food Production in Space) finanziato dell’Unione Europea. È autrice di oltre 400 pubblicazioni scientifiche e nel 2020 è risultata nella top 2% dei migliori ricercatori al mondo nella classifica stilata dalla Stanford University.

Il premio verrà ritirato dalla professoressa De Pascale il 25 gennaio a Roma presso l’Auditorium della Tecnica, dove terrà anche una breve lectio magistralis.

*) Apollodoro di Damasco (Damasco, 50/60 – Roma, 130) è stato un architetto, ingegnere militare e scrittore romano. Fu il progettista prediletto dell’Imperatore Traiano, autore tra le altre opere della Colonna Traiana e dell’ultimo rifacimento del Pantheon.

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